lunedì 27 giugno 2011

L'Olimpia Armani Jeans ingaggia Omar Cook

Pallacanestro Olimpia Armani Jeans Milano comunica di aver raggiunto un accordo biennale con il giocatore Omar Cook. Playmaker di 186 centimetri, statunitense di nascita e montenegrino di nazionalità sportiva, Cook è reduce da una stagione in ACB con la maglia di Valencia.
Dopo gli anni di college, Cook debutta in Nba nel 2004 con i Portland Trail Blazers, con i quali disputa 17 partite. Nel 2005-06 vince il titolo in Belgio, prima di trasferirsi in Russia a Samara. Nel 2006-07 veste la casacca della Stella Rossa di Belgrado, prima di cominciare la sua esperienza in Spagna con due stagioni a Malaga e l’ultima a Valencia, dove chiude con 11.5 punti a partita.

"Una delle necessità prioritarie della squadra era senza dubbio quella di trovare un playmaker di qualità ed esperienza internazionale – afferma coach Sergio Scariolo - e crediamo di averla soddisfatta con la acquisizione di Omar Cook. Tra i playmaker europei di passaporto, riteniamo sia il giocatore che possa ricoprire, più di chiunque altro, un ruolo strategico per il funzionamento di qualunque squadra sia in attacco che in difesa”.

Ufficio Stampa Pallacanestro Olimpia Armani Jeans Milano

sabato 25 giugno 2011

Fabrizio Frates nello staff tecnico Olimpia Armani Jeans Milano

Pallacanestro Olimpia Armani Jeans Milano comunica che Fabrizio Frates entra a far parte dello staff tecnico della prima squadra come assistente di coach Sergio Scariolo. Milanese, classe 1959, Frates ha concluso la stagione passata alla guida della Pallacanestro Reggiana.
Frates inizia la sua carriera di capo allenatore alla guida di Cantù, dove conquista subito una Coppa Korac nel 1991, battendo in finale il Real Madrid. Si trasferisce a Treviso, che guida alla vittoria in Coppa Italia nel 1994. Torna a Milano, con l’Aresium, che riporta in A1 nel 1995, quindi, dopo un anno a Montecatini, conquista la sua seconda promozione dalla A2 alla A1 con Gorizia. Le quattro stagioni successive sono equamente divise tra Siena e Udine, prima della chiamata della Nazionale. In azzurro è assistente di Carlo Recalcati con cui vince un bronzo agli Europei del 2003, l’argento olimpico ai Giochi di Atene del 2004 e l’oro ai Giochi del Mediterraneo nel 2005. Nel frattempo comincia la sua esperienza a Reggio Emilia, che riporta nella massima serie e in finale di Coppa Italia nel 2005 contro la Benetton Treviso di Ettore Messina. Dopo una fugace esperienza alla Fortitudo, Frates riporta nella massima serie la Juve Caserta, che conduce anche alla salvezza nella stagione 2008-09. Nel 2009-10 è a Montegranaro, dove conquista il sesto posto in stagione regolare, mentre nello scorso mese di dicembre è subentrato sulla panchina di Reggio Emilia, concludendo il campionato di Legadue.

“Con la società abbiamo condiviso la necessità di rinforzare lo staff tecnico – afferma coach Sergio Scariolo e con l’arrivo di Frates siamo convinti di aver raggiunto questo obiettivo. Fabrizio è un coach esperto, con una dimensione internazionale anche nel ruolo di assistente allenatore, una figura perfetta per le nostre esigenze. Personalmente sono molto contento di poter lavorare con lui, perché allenatore di alto profilo e grande preparazione”.



Ufficio Stampa Pallacanestro Olimpia Armani Jeans Milano

martedì 7 giugno 2011

Sergio Scariolo è il nuovo coach

Pallacanestro Olimpia Armani Jeans Milano comunica di aver affidato l’incarico di capo allenatore a Sergio Scariolo. Questo accordo è stato siglato in perfetta sintonia con la Federazione Spagnola, alla quale Scariolo è legato come Commissario Tecnico della Nazionale e con cui l’Olimpia Milano intende instaurare un rapporto di proficua collaborazione. Il nuovo coach verrà presentato alla stampa nella conferenza che si terrà giovedì 9 giugno alle ore 16.00 presso l’Hotel Marriott di Via Washington 66.




Nato l’1 aprile del 1961, Scariolo inizia a muovere i primi passi da allenatore a Brescia, dove rimane fino al 1984. La stagione 1984-85 è la prima da capo allenatore a Vigna di Valle con le Forze Armate. Alla guida della Nazionale Militare si aggiudica anche il Campionato del Mondo 1985. Si trasferisce a Pesaro come assistente allenatore della prima squadra nel 1985-86 vincendo, come vice di Valerio Bianchini, lo scudetto 1987-88. Nella stagione 1989-90 assume l’incarico di capo allenatore e conduce la Scavolini al secondo titolo italiano. Dopo due anni a Desio, Scariolo sbarca a Bologna sponda Fortitudo nel 1993, dove rimane fino al 1997. E’ lui l’allenatore della Teamsystem che viene sconfitta nella finale scudetto del 1996 dall’Olimpia Milano. Chiusa la parentesi italiana, si trasferisce in Spagna, al Tau Vitoria, dove conquista subito la finale per il titolo. L’anno successivo, il 1999, conquista con il Tau la Copa del Rey, Arriva la chiamata del Real Madrid, dove conquista il titolo nel 2000, ricoprendo anche l’incarico di manager. Dopo un anno sabbatico trascorso negli Stati Uniti, Scariolo torna per una breve parentesi in Italia, sulla panchina della Virtus Bologna. L’esperienza con le Vu Nere finisce ancor prima di cominciare e il coach torna in Spagna, sulla panchina dell’Unicaja Malaga. Dal 2003 al 2008 vince campionato (2005), Copa del Rey (2004) e si piazza al terzo posto nelle Final Four di Eurolega 2006-2007. Dopo la Spagna, ecco la parentesi in Russia: due anni al Khimki, che riporta in finale di campionato ed Eurocup, conquistando anche il diritto a partecipare all’Eurolega. Il 2009 è l’anno in cui si concretizza l’arrivo di coach Scariolo sulla panchina della Nazionale spagnola: con la selezione iberica si laurea Campione d’Europa nello stesso anno in Polonia.

PALMARES

1 titolo italiano (Scavolini Pesaro 1990)
2 titoli spagnoli (Real Madrid 2000 e Malaga 2006)
2 Copa del Rey (Tau Vitoria 1999 e Malaga 2005)
1 Campionato Europeo (Nazionale Spagnola 2009)
1 Campionato del Mondo (Nazionale Militare Italiana 1985)

Ufficio Stampa Pallacanestro Olimpia Armani Jeans Milano

Armani Jeans, il bilancio di Peterson: 'All'Olimpia i 5 mesi piu' belli della mia vita'

Il giorno dopo, la voce è ancora roca. Non urla mai Dan Peterson ma ha passato un bel pezzo del dopogara al Forum svuotato delle urla, quelle sì, dei canturini in festa. E dentro vi era rimasta solo la delusione dei tifosi milanesi che il Coach ha cercato di consolare. "Avrò parlato con mille di loro, che mi hanno detto grazie per quello che abbiamo fatto. Capisco la loro delusione, che è forte come la mia. Ho dormito poco pure se sono andato a letto sereno, di più non potevamo. La cosa che mi manda giù di morale è che oggi non facciamo allenamento alle 17.30 e che domani non c'è una partita da giocare a Cantù. Ero certo che sarebbe stata una partita diversa, più difficile per loro che per noi. Avremmo avuto il 51% di possibilità di vincerla".

Cos'è mancato, Peterson, alla sua Olimpia per raggiungere ancora una volta la finale come era accaduto negli ultimi due anni?
"Sarete voi giornalisti a dire questo, che Milano stavolta non è in finale e nel 2009 e 2010 c'era arrivata. Poi io posso anche dire che nel 2009 si deve ringraziare Katelynas con quel canestro da 3 punti contro Teramo, sennò Milano rischiava. E l'anno scorso quel mezzo miracolo fatto in gara5 a Caserta. Mentre a noi hanno dato quel fischio di sfondamento a Hawkins in gara3, sul -3. Che non ho condiviso. Però non è solo questo, chiaro. Serve anche la salute e Milano quest'anno non ne ha avuta: abbiamo perso Maciulis, prima c'era stato Finley, Eze firma e si fa subito male, Petravicius che viene da due anni di problemi, arrivo io e si ferma Pecherov, Greer ha uno stiramento, il ginocchio di Hawkins messo male. Ieri sera Cantù ha tenuto fuori Scekic, da noi avrebbe giocato tre quarti".
L'allungarsi della serie avrebbe dovuto favorirvi, ma nel terzo quarto siete sembrati voi a corto di energie.
"E' stato così. In gara2 e gara3 siamo stati capaci di stroncare il loro attacco. Ma quando basi il tuo gioco sulla difesa non puoi avere un calo di energia: te ne serve il 100%, il 99% non basta. E noi ieri giravamo al 97%".
Cosa resta di questa esperienza?
"Di aver vissuto i cinque mesi più belli della mia vita. La mattina mi alzavo e davanti allo specchio facendomi la barba mi dicevo "caro mio, sei di nuovo l'allenatore dell'Olimpia Armani Jeans Milano". Ed ogni giorno ringraziavo tutti, Giorgio Armani e Livio Proli. Come il mio staff ed i giocatori. Un gruppo con una dedizione pazzesca per il lavoro. Ieri alla fine ho stretto la mano a ciascuno di loro, perché sono stati loro a riaccendere la passione dentro di me".
C'è l'immagine di un qualcosa di unico ed irripetibile.
"Nessuno al mondo ha avuto l'opportunità di allenare a così alto livello a 75 anni. Né in NBA, NHL, MLB, nella Champions league di calcio, in Eurolega. Ed in NCAA il limite è 70 anni".
Lo racconterà in un libro?
"L'idea c'è già. Penso di sì ne ho parlato con il mio manager. Magari ripassando su cosa già scritte, ma anche trattandone altre nuove, sperimentate in questi cinque mesi".
Ce ne dia un'anticipazione.
"Genericamente si dice che gli atleti di oggi non siano professionali come quelli del passato. Non è così. La differenza è che non sono più vincolati alla società, ma ai loro manager. Ed è un problema di tutti gli sport. L'atleta è una specie di multinazionale: se non si allena duramente, se non migliora, se non cura il suo corpo anche con l'alimentazione, se non fa vita da professionista danneggia la sua stessa multinazionale. E perde il suo mercato".
Chi l'ha colpita di più, da questo punto di vista, in questa Olimpia?
"Tanti. Ma posso dire che David Hawkins l'ho dovuto mettere a sedere in allenamento perché lui non si tirava mai indietro pur con il ginocchio in quelle condizioni. L'ho visto molto giù a fine partita, l'ho chiamato a mezzanotte, era ancora abbattuto. Non dico in lacrime, ma quasi".
Di gioia invece le lacrime dei canturini. Il loro merito?
"Una vittoria giusta. Però si tende a minimizzare tutto di loro. Talento? Ne hanno. Taglia fisica? A rimbalzo sono molto più forti e grossi di quello che sembra, con le ali che aiutano i centri. Sono corti? Uno dei canestri più dolorosi lo ha segnato Tabu, uno dalla panchina".
A proposito di panchina, quale sarà il futuro di Peterson?
"Il giorno 4 gennaio firmai un contratto con Livio Proli. Me lo aveva chiesto lui, con Giorgio Armani, non costretti da nessuno. Io ho detto a Proli due cose: la prima a mio sfavore, chiedendo solo sei mesi di contratto e non un anno e mezzo come avrei potuto; la seconda, che firmando un allenatore di 75 anni sarebbe stato inondato di telefonate dagli agenti per l'anno prossimo. E che per questo fosse pronto a firmarne uno nuovo senza che la mia presenza lo potesse condizionare. "Guardate il mercato, fate la vostra lista, poi riparliamo a bocce ferme" ho aggiunto".
Ora Peterson le bocce sono ferme.
"Parlerò con la società, non c'è nulla di definito. Io ho sempre i miei 75 anni, qui ci sarà una nuova rivoluzione o comunque grossi cambiamenti. E se c'è un piano triennale, io non posso farne parte. Però quando arrivai dissi "non vengo per fare il traghettatore, ma per vincere". E con la stessa logica ora dirò a Proli "... avete guardato in giro? Bene, allora?" Gli agenti hanno fatto anche i loro sabotaggi, ma fa parte del lavoro. Però non so cosa abbia deciso l'Olimpia, dopo tutto questo. Se arriva Obradovic ribadisco che accompagno io Proli a Malpensa a riceverlo".
Peterson, la più bella e la più brutta partita di questi cinque mesi.
"Con Biella la più brutta, con un grande errore mio, mettendo Petravicius in quintetto. Volevo rilanciarlo, ma non era pronto e siamo andati subito sotto. La più bella? Tante, dico le due vittorie 4 a Sassari, quella a Caserta. Ma su tutte metto la rimonta contro Cantù in stagione regolare, con il 5/5 da 3 di Mordente".
Chi vince lo scudetto, ora?
"Siena per me è la miglior squadra d'Europa e non mi interessa se non ha vinto l'Eurolega, ricordando quel brutto arbitraggio. La Montepaschi è la squadra più forte e completa, difende, attacca bene, fa pressing, è allenata da Dio da Pianigiani. Ma Cantù sarà la sua degna avversaria".

Repubblica.it

Un enorme grazie a coach Dan Peterson,che dopo tanti anni,si è rimesso in gioco
per il bene della sua tanto amata Olimpia.
Purtroppo sappiamo tutti come è andata a finire,ma in questo breve periodo ci hai fatto apprezzare il tuo attaccamento per questa socetà e hai fatto rivivere a molta gente emozioni che da anni non provavano e per questo te ne saremo sempre riconoscenti.
Grazie per quello che hai fatto e spero per quello che farai.

lunedì 6 giugno 2011

Olimpia Armani Jeans Milano-Bennet Cantù 62-74

La Bennet Cantù si aggiudica la quarta semifinale playoff con il punteggio di 74-62. La serie termina con il punteggio 3-1.

1°quarto: primo canestro da parte di Leunen, cui replica la tripla di Mancinelli: 3-2 al 2'. Anche Karl realizza dall'arco, quindi Micov segna il 6-4 Milano. A metà periodo il punteggio vede Cantù in vantaggio per 7-6 dopo il gioco da tre punti di Green. Eze trasforma un assist di Hawkins, Mazzarino mette due liberi e Rocca appoggia il 10-9. Ancora Rocca su assist di Mordente scrive 12-11 Milano. Tabu realizza il 16-14, Green mette due liberi, quindi, a 5" dalla sirena Greer si mangia tutto il campo e realizza all'ultimo secondo: 18-16 Cantù al 10'.

2°quarto: Petravicius subisce fallo da Marconato e pareggia dalla lunetta, Jaaber risponde a Micov ed è 20-20 dopo 1'. Mazzarino trova la tripla, Ortner segna e Green scrive il 27-20 Cantù con timeout Peterson dopo 3'. Hawkins segna dall'angolo e poi mette il libero del 23-27. Mazzarino segna ancora dal centro dell'area, quindi Jaaber scrive il 25-29 di metà quarto e poi schiaccia in contropiede costringendo Trinchieri al timeout. Marconato appoggia al vetro, ma anche Eze lo fa. Leunen segna due liberi, Karl soltanto uno: 30-33 al 17'30". Ultimo minuto: Markoishvili trova la tripla, Jaaber appoggia al vetro e timeout Trinchieri per l'ultimo possesso. Nulla di fatto, finisce 36-32 per gli ospiti.

3°quarto: Markoishvili segna, ma Karl risponde con la tripla. Jaaber realizza dalla media dopo il terzo fallo di Markoishvili: 37-40 aopo 2'30". Antisportivo comminato a Mancinelli: tre punti di Micov e 43-37 Cantù. Mancinelli poi realizza in semigancio, ma Tabu piazza la tripla del 39-46 di metà quarto. Jaaber e Mancinelli ricuciono sul 43-46, quindi Greer il 44-48 su libero a 2' dal 30'. Rocca segna un libero, Green la tripla del 45-53 e sull'ultimo possesso, Hawkins sbaglia dall'arco.

Ultimo quarto: Greer appoggia al vetro, ma Leunen piazza la tripla e Mancinelli scrive 49-56. Rocca segna 4 punti consecutivi e Milano risale a -5 dopo 2'. Markoishvili mette la tripla e Rocca segna ancora dalla media il 57-64 di metà periodo. Tabu dalla lunetta allunga ancora, Mancinelli segna in contropiede, ma Leunen appoggia al vetro il 68-59 canturino. Jaaber piazza la tripla del 68-62, ma è un fuoco di paglia perchè Cantù controlla fino alla sirena finale. Finisce 74-62 per gli ospiti.


Coach Peterson dopo gara 4

"Avrei voluto tanto portare l'Olimpia il più avanti possibile, non ci sono riuscito e mi dispiace immensamente. Questo è il momento dei ringraziamenti, dunque vorrei davvero ringraziare la società che mi ha dato l'opportunità di tornare ad allenare, scelta che rifarei assolutamente. Una chiamata che mi ha aperto il cuore". Così coach Dan Peterson dopo gara 4 di semifinale, che ha sancito l'eliminazione dell'Olimpia dai playoff 2010-2011. "Grazie di cuore alla società, un gruppo di grandi professionisti che hanno dato tutto per questa maglia. Dobbiamo però essere coerenti: Cantù ha meritato, dunque complimenti a loro. Hanno disputato una stagione molto continua, giocando sempre bene, facendo la finale di Coppa Italia e arrivando secondi in campionato. Noi abbiamo avuto grandi difficoltà e l'infortunio a Jonas Maciulis è stato fatale per noi". Sulla squadra: "Un gruppo di ragazzi speciali, hanno lavorato duramente senza mai risparmiarsi. Per me è stato un onore essere il loro allenatore

venerdì 3 giugno 2011

Olimpia Armani Jeans Milano batte Bennet Cantù 70-56

L'Olimpia Armani Jeans Milano si aggiudica la terza semifinale scudetto. Al Mediolanum Forum di Assago i ragazzi di coach Dan Peterson conducono la partita dall'inizio alla fine, imponendosi con il punteggio di 70-56. La serie ora vede Cantù ancora in vantaggio per 2-1 prima di gara4 in programma domenica alle 20.15 sempre al Mediolanum Forum di Assago.


1°quarto: Micov sbaglia dalla media, quindi Hawkins subisce il fallo di Marconato e realizza due liberi. Jaaber trova due punti dal centro dell'area: 4-0 Milano dopo 2'. Hawkins trova Karl che segna con il fallo di Micov: 6-0 Milano. Micov segna la tripla, ma Eze schiaccia. Ancora Micov in penetrazione, ma ancora Eze segna dalla lunetta: 10-5 Olimpia al 4'. Si iscrive alla partita anche Stefano Mancinelli che segna 4 punti di fila per il 14-5 e timeout Trinchieri. Tripla di Mancinelli, canestro di Green, ma ancora Hawkins dall'arco scrive il 20-7 del 7'. Si va avanti con i liberi: Petravicius realizza i due del 22-10 a 1'47" dalla prima sirena. Mancinelli realizza ancora da sotto e sull'ultimo possesso del periodo per Cantù, Eze commette fallo su Scekic che realizza i liberi del 24-13 a 5" dalla fine. Ultima possibilità per Milano con Greer che subisce il fallo sul tiro da tre punti: 2/3 per il 26-13 del 10'.

2°quarto: Jaaber intercetta e schiaccia, Leunen trova la tripla dall'angolo. Tabu colpisce ancora dall'arco, ma Jaaber gli risponde: 31-20 dopo 3'. Scekic segna in tap in, ma Greer trova il trepunti dall'arco e Petravicius appoggia il 36-24. Leunen subisce il fallo di Jaaber e realizza i due liberi del 36-26 con 3'42" sul cronometro prima dell'intervallo lungo. Scekic segna ancora dalla lunetta, ma Greer favorisce la schiacciata di Eze con un buon recupero dopo il proprio errore: 38-28 Milano a 1'10". Cantù segna 4 punti, ma Karl realizza con il fallo di Markoishvili a 52 centesimi di secondo dall'intervallo. Il numero 22 sbaglia il libero aggiuntivo e finisce 40-32 per Milano.

3°quarto: Eze appoggia l'assist di Mancinelli, poi il gioco da tre punti di Hawkins replica al canestro di Micov. Hawkins segna ancora 4 punti di fila: 49-36 dopo 2'20" e timeout Trinchieri. Cantù segna da sotto, quindi Greer subisce il fallo di Tabu e converte il libero del 50-38 al 26'. Rocca sbaglia ma recupera il rimbalzo d'attacco e segna il 52-40, quindi Greer punisce dall'arco dei tre punti per il 55-40 del 29' che è poi il finale di periodo.

Ultimo quarto: Marconato appoggia al vetro, Mancinelli segna due liberi, così come Petravicius: 58-42 Milano dopo 2'15" dell'ultimo quarto. Leunen infila due personali, Green uno solo con Cantù che si riporta sul 45-58. A forza di tiri liberi gli ospiti tornano a -10 a metà quarto prima di mettersi a zona. Micov segna dal centro dell'area, ma Hawkins trova la tripla del 61-50 che induce Trinchieri all'immediato timeout. Greer segna in contropiede, Marconato mette un altro libero. Hawkins colpisce ancora con la tripla del 66-51 con Rocca che converte un assit dello stesso Hawkins: 68-51 a 2'40" dalla fine. La partita è ormai in ghiaccio e l'Olimpia allunga la serie con il punteggio di 70-56



Coach Dan Peterson dopo gara3

"Sono contento che faremo allenamento domani", Dan Peterson comincia con una battuta la conferenza stampa, dopo la vittoria in gara 3 di semifinale.

"Siamo entrati nella serie nel secondo tempo di gara 2 ed abbiamo seguito questa strada - ha proseguito - Stiamo cercando di ovviare all'assenza di Maciulis e ci stiamo concentrando molto sulla fase difensiva. Anche oggi la squadra ha fatto un gran lavoro sotto questo aspetto, tenendo Cantù sotto i 60 punti".

Un ringraziamento ai 7700 spettatori del Forum: "Voglio ringraziare i tifosi di Milano e anche i 1000 arrivati da Cantù. C'era una grande atmosfera ed i giocatori l'hanno sentita". L'Olimpia è stata sempre in controllo: "Sono arrivati al massimo a -8 ed ero un po' preoccupato, ma abbiamo sempre avuto una buona reazione. Sono stati determinanti primo e terzo quarto, mi hanno sorpreso i 26 punti fatti nei primi 10 minuti".

Una battuta anche sulla partita di Hawkins: "18 punti, buona partita, ho anche cercato di farlo un po' riposare". E' stato scelto Petravicius, al posto di Pecherov: "Ha giocato bene, è un ragazzo serissimo. Abbiamo pareggiato a rimbalzo, anche se non è stata una scelta facile". Decisiva la difesa su Mazzarino: "Non dobbiamo dargli spazio, altrimenti è una sentenza. Merito di Jaaber e di tutta la squadra che ha saputo lavorare bene su questo aspetto". Su gara4: "Loro hanno due cartucce da sparare, noi nessuna, ma affrontiamo la partita con grande fiducia "

mercoledì 1 giugno 2011

Bennet Cantù-Olimpia Armani Jeans Milano 70-64

L'Olimpia Armani Jeans Milano cade anche in gara2 a Cantù. I ragazzi di coach Peterson escono sconfitti dal Pianella con il punteggio di 70-64. Per l'Olimpia 15 punti di Greer e 12 per Rocca. La terza partita di semifinale si disputerà al Mediolanum Forum di Assago venerdì 3 giugno alle ore 20-15.


1°quarto: Eze realizza da sotto il primo canestro della partita, Karl sfrutta un passaggio di Hawkins dopo lo sfondamento di Marconato: 4-0 Olimpia dopo 1'30". Tripla di Leunen, cui risponde Hawkins per il 7-3 Armani al 3'. 2/2 ai liberi per Micov, Mazzarino mette la tripla e la Bennet sorpassa sull'8-7. Schiacciata di Eze, canestro di Micov, ma anche Rocca realizza da sotto l'11-10 Milano al 5'. Leunen e Mazzarino segnano 5 punti che valgono il nuovo sorpasso dei padroni di casa sul 15-11 del 6'. Due liberi per Mordente, recupero e contropiede di Rocca e nuova paritàa quota 15. Tripla di Markoishvili, due liberi di Green, due di Mancinelli e 20-17 Bennet a 1'15" dalla prima sirena. Mancinelli recupera un rimbalzo e realizza in contropiede il 22-19 del 10' per i padroni di casa.

2°quarto: Micov realizza in penetrazione, gran palla di Mancinelli per Rocca e 24-21 al 12'. Jaaber risponde a Markoishvili per il 26-23 . Segna Ortner il 28-23 del 15', con l'Olimpia che non riesce a trovare il canestro dalla lunga di stanza (1/9 al 10'). Due liberi di Green, canestro di Greer, ma tripla di Mazzarino per il 33-25 del 17'. Pecherov schiaccia, ma Leunen trova ancora il canestro da tre punti e sul 36-27 timeout Olimpia a 2'25" dalla sirena di metà partita. Altra tripla di Leunen, due liberi di Greer, ma Scekic appoggia il 43-31 dell'ultimo minuto. Chiudono il quarto due liberi di Greer: 45-33.

3°quarto: canestro dalla media di Eze che realizza anche un libero per il 45-36 dopo 2'. Altro libero per Eze, Micov tripla per il primo canestro di Cantù dopo 4', ma il punteggio resta 48-37. A metà periodo Cantù avanti 50-37, con Scekic che realizza subendo il fallo di Mordente. Rocca realizza una serie di tiri liberi per il 53-40 dopo 6' del terzo periodo, Karl appoggia il 53-42, ma Mian colpisce da tre. Mordente subisce fallo e realizza due liberi e anche la tripla del 56-47 a 35" dalla terza sirena. La schiacciata di Karl sancisce il 58-49 del 30'.

Ultimo quarto: Greer segna il 58-51, Leunen il 60-51, quando rientra Hawkins a 7'14" dalla sirena. Rocca appoggia al vetro, Mancinelli segna il gancio il 60-55 al 34'. Rocca riavvicina dopo due liberi di Mazzarino: 62-57 al 36'. Hawkins torna a segnare il 62-59 a 1'50" dalla sirena, Marconato mette due liberi, ma Greer colpisce dall'angolo: 64-6 a 1'20". Rocca subisce fallo da Mazzarino a 46" dalla fine: 0/2 di Mason che poi commette fallo su Green. Il play di Cantù segna entrambi i personali: 66-61 a 40" dalla fine. Hawkins sbaglia la tripla (1/20 totale di squadra), l'Olimpia ricorre al fallo sistematico ma la partita vede la vittoria di Cantù per 70-64. Serie 2-0


Coach Dan Peterson dopo gara2

"Abbiamo sprecato un'occasione - ha commentato Dan Peterson, dopo la sconfitta in gara 2 di semifinale - potevamo vincere stasera, come già in gara 1. Abbiamo sbagliato troppi tiri liberi". Sugli errori al tiro: "Non stiamo tirando bene, dobbiamo fare canestro. Io ho fiducia nella squadra, giocando così abbiamo quasi vinto. Buona prova di Greer e Mordente". Gli arbitri? "Non commento". Per il coach decisivi ai fini del risultato: "Sono stati gli ultimi cinque minuti del secondo quarto, quando abbiamo preso un parziale di 7-0". Mazzarino e Leunen hanno fatto male: "Sono bravi" Sotto 0-2, la gara di venerdì è già senza ritorno: "E' difficile rimontare, ma non impossibile. E' già successo altre volte". Su gara 3 del Forum: "Dobbiamo giocare come nel secondo tempo. Non possiamo concedergli 45 punti come fatto nel primo".